"L'inespressività dei volti e dei corpi martoriati dalla fame
non suscitano in me nessun sentimento.
L'unica cosa che ho in mente è di non riuscire a tornare a casa.
Quello che provo e sento è solo terrore,
le notti in India sono per me senza stelle e senza luna..."
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Con questi versi si apre il racconto, violento e spesso psichedelico, di un viaggio attraverso un'India lontana dallo stereotipo di terra incantata e spirituale dove ritrovare se stessi. L'autore viene attirato da un mondo ammaliante fatto di città antiche, templi, danze e rituali, per poi essere divorato, pezzo dopo pezzo, lungo un viaggio che diviene quasi uno strisciare, in mezzo a sguardi ambigui e minacciosi, immerso totalmente nella crudeltà umana. Da Delhi all'infuocato Rajasthan, tra sequestro, richieste di denaro e donne magiche, per "volare" poi verso l'Himalaya, all'estremo nord del paese, tra templi buddisti, strade a strapiombo e preghiere appese nel vento.

GIORGIO SERAFINO, nato nel 1975, è originario di Civitanova Marche (Macerata).
Ha viaggiato in Europa, Brasile, Marocco, Canada (dove ha ottenuto la cittadinanza).
Dal 2010, insieme a sua moglie Giuliana, ha iniziato a viaggiare in sella ad una vespa 50 special del 1978 (il Generale) percorrendo: la Route 66 da Chicago a Los Angeles (2010), Thailandia, Laos e Cambogia (2011), Italia (2011), Sud Africa, Namibia e Botswana (2012), India (2013), Argentina e Cile (2014), Italia, Francia, Spagna e Portogallo (2014).
Ha pubblicato:
L'America in vespa da Chicago a Los Angeles sulla Route 66 (Mursia editore 2011), vincitore del premio nazionale di letteratura di viaggio "Il Viaggiautore".
Paradiso di polvere, nel cuore di Thailandia, Laos e Cambogia (Mursia Editore 2013).
America by vespa, e-book in inglese con l'introduzione del poeta americano Jack Hirschman.


Buongiorno, letto libro India, forte, ansiogeno, anche disturbante (nel senso che smuove dentro), potente scrittura evocativa (che coinvolge il lettore, cui sembra di vedere quel che descrivi), ti riveli un grande osservatore di dettagli (un vero "cronista dell'anima") sia esterni sia interiori; gran coraggio avete avuto ad affrontare quel viaggio in quelle condizioni (davvero Vespa è stata un' ancora, una sicurezza nonostante le stradacce che ha percorso); tra tanta cupezza pochi davvero i raggi di sole (le donne, scorci di natura); e altro ci sarebbe da dire….
G.T.

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