ROMANIA, Transilvania, Maramures e tutto quello che verrà…


Ok, ci siamo, tra pochi giorni si riparte. Il  libro “L’America in Vespa sotto la pelle della route 66” è tornato in strada, e ora tocca finalmente anche a noi.

Abbiamo una voglia matta di ripartire, e questa volta abbiamo scelto una meta “vicina” ma allo stesso tempo molto affascinante come la Romania. Soprattutto le regioni della Transilvania  e del Maramures, e non solo, ma per il resto del viaggio aspettiamo di vedere dove la strada ci porterà.

Si parte da casa e si va, niente aerei e niente biglietti e sempre con il Generale. La data della partenza non la sappiamo neanche noi, ma sarà al massimo nei primi giorni di Settembre. Ora aspettiamo il Chirurgo per una visita al povero Generale che dal viaggio in Canada e Nord Stati Uniti non è più stato visitato.

PS:

Ora mi sento di dover raccontare una cosa, che alla fine però, forse, non c’entra nulla con quello che facciamo o forse c’entra talmente tanto da essere la stessa cosa. Non l’ho capito neanche io, ma è talmente forte che ho piacere di provare in minima parte a scriverla, sarà molto difficile per me, per questo cercherò di farlo in modo quasi schematico e freddo:

Una decina di giorni fa, sono finito al pronto soccorso per l’ennesima volta, per problemi all’intestino con dolori allucinanti che ogni tanto mi costringono a qualche flebo.

Mi hanno fatto una lastra e oltre all’intestino hanno “scannerizzato” anche il torace.

Hanno trovato qualche micro nodulo al polmone.

Mi hanno rassicurato del fatto che potrebbe essere il risultato di qualche bronchite curata male o un’infezione presa chissà dove e quando, ma dovevo approfondire.

Inutile dire che per giorni ho visto tutto nero, la fine del mondo per me era imminente. Non ci sarebbero stati più viaggi, libri, tramonti, albe, nulla, non esisteva più nulla per me.

Visite da specialisti, analisi ecc…

Poi mi scrive mio fratello che vive in Germania, dicendomi che vicino casa sua c’è una chiesetta dedicata alla “Madonna che scioglie i nodi”   spiegandomi che esiste una preghiera da fare per 9 giorni in cui si chiede che i “nodi” che ci affliggono vengano sciolti, qualsiasi essi siano.

Comunque la faccio corta, dal momento del messaggio di mio fratello al giorno della  tac che dovevo fare mancavano 9 giorni esatti. Eseguo la preghiera per i nove giorni. ( ovviamente ci metto anche il povero San Giuda Taddeo di mezzo)

Arriva il giorno della tac, (ieri) dovevo farla con liquido di contrasto ( abbastanza radioattivo) il Dottore mi chiama in disparte, non lo conosco, non l’ho mai visto prima, non era neanche il mio turno, mi dice guardando le lastre fatte al pronto soccorso che i noduli che vede non gli sembrano “brutti” quindi secondo lui il liquido di contrasto, visto che sono giovane preferisce non iniettarmelo.

Faccio la tac normale, i noduli, non solo non sono “cattivi” ma non li ho più.

Ho camminato un metro o forse due dal pavimento uscendo dall’ospedale…

Non so come la pensi chi leggerà questo post, ma per quanto mi riguarda, è bello sapere che non si è soli!

Go,go,go!

Ci si rivede per strada…con il cielo ancora più blu e le stelle più luminose che mai!

 

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Mentre percorrevamo un sentiero nella giungla senza sapere dove saremmo finiti, per la prima volta nella mia vita ho avuto la certezza di sapere cosa volevo. Perderci, nel mezzo del “nulla” ci ha fatto ritrovare l’anima!

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