marocco 2007


Marocco 2007
Arriviamo a Casablanca a mezzanotte, in giro ci siamo solo noi: cominciamo bene!
Da Casablanca in treno arriviamo a : Rabat, Meknès e Fès . In queste città visitiamo le vecchie Medina (ossia la parte vecchia dove si trova il mercato.) Ad ogni angolo non riuscivo a non pensare a quanto dovesse essere affascinante la vita in quei luoghi nei tempi passati, perché anche adesso, nel 2007 sembra di essere tornati indietro nel tempo. Siamo avvolti da colori , suoni e profumi in un’atmosfera magica e l’eco delle preghiere si diffonde ovunque dagli altoparlanti delle moschee. A Marrakech ci arriviamo a bordo di gran taxi, per lo più vecchie Mercedes guidate da pazzi autisti che non partivano fino a quando non c’erano a bordo 7 persone. Qui una piazza piena di vita… per lo più turisti e ogni tipo di persona che cerca di poter guadagnare in qualunque modo. Chi con poveri serpenti senza denti chi con le spezie e altri ancora denti e dentiere. Ma lo stress dei venditori non ci abbandona un attimo quindi dopo 2 giorni partiamo per mete meno frequentate.
Arriviamo a Ouarzazate in auto stop, dopo aver abbandonato in mezzo al niente un autobus impazzito, dove ad ogni curva il rischio di finire di sotto era sempre più alto, dove 5 persone su 5 vomitavano in sacchetti di plastica neri che poi gettavano dal finestrino “usanza molto praticata” e in cui le donne spruzzavano profumo a più non posso per cercare di coprire l’odore che si diffondeva nell’autobus.
Io mi tappavo le orecchie per non sentire i mille gemiti e sforzi dei passeggeri e mi ripetevo: “se non muoio oggi non muoio più”.
Mancavano una ventina di km per Ouarzazate , ma non ce l’ho fatta, sono andato davanti e ho fatto fermare l’autobus e finalmente siamo scesi . Non ci importava dove eravamo o come saremmo arrivati, l’importante era scendere da quell’inferno.
Immense distese di terra, divise da una lingua d’asfalto e noi due a piedi, ma solo qualche km e un tipo ci carica sulla sua Renault 4.
Al centro sud del Marocco paesaggi che non mi aspettavo di trovare: cascate, gole immense , villaggi di terra rossa che a fatica si distinguevano dalle montagne anch’esse rosse e la fantastica via delle kasbahs . Finalmente il deserto!! Arriviamo di notte in un accampamento di tende in mezzo al niente, dopo qualche ora a dorso di cammello, tutto intorno è pace e silenzio. Non dimenticherò mai i milioni di stelle di quella notte e il sole che all’alba sembrava nascere dalle dune di sabbia rossa.
Tornando a Ouarzazate facciamo amicizia con un conducente di 4×4 che ci apre casa sua con un ospitalità tipica del popolo berbero, infatti qui il clima che si respira è tutta un’altra cosa, la gente è simpatica e non ti stressa per ogni minima cosa. Restiamo a casa sua per 4 giorni.
Un’enorme Mercedes ci porta a stento fino alla costa, l’autista era veramente fuori di testa, spegneva il motore in discesa, aveva le lenti degli occhiali da vista tutte crepate, così come il vetro davanti della macchina e con la testa arrivava a malapena poco sopra il volante, nelle lunghe discese si sentiva solo il rumore delle gomme sul brecciolino che faceva pattinare l’auto, ma lui era tranquillamente rilassante.
Tiznit sulla costa è un piccolo paesino dove finalmente riesco a trovare un vecchio motorino in affitto.
Va che è una meraviglia e da Tiznit arriviamo una cinquantina di km a sud di Sidi Ifni, esploriamo l’interno a Tafraute e la costa a nord fino a Essaouira . E’ tutta un’altra cosa! Avere due ruote sotto il culo mi fa vedere tutto in maniera totalmente diversa, ora abbiamo la libertà di poterci fermare dove ci pare e poter prendere tutte le stradine di terra che ci accompagnano in un mondo tutto nostro.

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Mentre percorrevamo un sentiero nella giungla senza sapere dove saremmo finiti, per la prima volta nella mia vita ho avuto la certezza di sapere cosa volevo. Perderci, nel mezzo del “nulla” ci ha fatto ritrovare l’anima!

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